Pensiamo che questo argomento meriti una particolare attenzione.
Una pompa di calore è un apparecchio funzionante ad energia elettrica che riesce a trasformare il calore a bassa temperatura contenuto nell’ambiente esterno, denominato “sorgente fredda”, in calore a più elevata temperatura da cedere ai locali da riscaldare, attraverso pannelli radianti a pavimento/soffitto, ventilconvettori, oppure bocchette di aria calda. Acqua o aria calda sono dette “pozzo caldo”.
Le principali sorgenti fredde sono:
Aria: esterna al locale dove è installata la pompa di calore oppure estratta dal locale stesso.
Acqua: di falda, di fiume, di lago quando questa è presente in prossimità dei locali da riscaldare e a profondità ridotta, o accumulata in serbatoi e riscaldata dal sole.
Terreno nel quale vengono inserite delle apposite tubazioni per lo scambio termico (per maggiori chiarimenti abbiamo realizzato la sezione dedicata “Geotermìa”.
Aria-Acqua |
Acqua-Acqua |
Terra-Acqua |
Il funzionamento della pompa di calore consiste nel fatto che aria, acqua e terreno contengono delle enormi quantità di energia, che si rinnovano continuamente grazie al calore terrestre, alla radiazione solare e alle precipitazioni atmosferiche.
Grazie ad un semplice ciclo termodinamico comprendente un compressore, un condensatore, una valvola di espansione ed un evaporatore, la pompa di calore può portare tale energia ad una temperatura tale da renderla utilizzabile ai fini del riscaldamento (generalmente da +25°C a + 55°C), mantenendo il vantaggio di poter funzionare anche durante la stagione estiva in quanto, invertendo semplicemente il ciclo frigorifero (funzione già inclusa in quasi tutte le macchine in commercio), è possibile generare acqua o aria fredda utilizzabile per la climatizzazione estiva.
Le pompe di calore possono essere dotate di un inverter, ovvero un dispositivo elettronico di cui sono dotati alcuni condizionatori. Questo dispositivo permette di modulare la potenza erogata dalla macchina in maniera proporzionale alla effettiva richiesta di “freddo” o di “caldo”. Quando nell’ambiente si è raggiunta la temperatura impostata, entra in funzione l’inverter che anziché spegnere la macchina ne riduce la potenza diminuendo il numero di giri del compressore.
L’efficienza di una pompa di calore, nel funzionamento a freddo è misurata dall’Indice di Efficienza Elettrica EER (Energy Efficiency Ratio), mentre nel funzionamento a caldo è misurata dal Coefficiente di Resa COP (Coefficient Of Performance) che è il rapporto tra l’energia prodotta (calore ceduto all’ambiente da riscaldare) e l’energia elettrica consumata per far funzionare la macchina.
Per comprendere meglio l’efficienza energetica di una pompa di calore...
Se una pompa di calore ad alta efficienza “Aria-Acqua” sta operando con un COP di 3,5 (che è un buon valore) significa che con un assorbimento elettrico di 1,0 kWh (circa 0,18 €/h) è in grado di fornire all’impianto termico ben 3,5 kWh termici, ovvero il fabbisogno di un appartamento da circa 70 m² di nuova generazione per mantenere 20/21°C in ambiente.
I costi di gestione di una macchina simile, su base stagionale, sono inferiori fino ad un 16-18 % rispetto a quelli di una caldaia a gas metano a condensazione.
I vantaggi ricavabili sono anche superiori se si impiegano pompe di calore geotermiche (Terra-Acqua) o ad acqua freatica, la cui percentuale di risparmio economico nei costi di gestione può attestarsi anche fino ad un – 40 % rispetto alla medesima caldaia.
VANTAGGI
SVANTAGGI