Con il termine “biomassa” si intende ogni sostanza organica derivante direttamente o indirettamente da processi legati alla fotosintesi clorofilliana; mediante questo processo, infatti, le piante assorbono dall’ambiente circostante sia anidride carbonica (CO2) che acqua, le quali grazie all’apporto dell’energia solare e di altre fonti nutrienti contenute nel terreno vengono trasformate in materiale organico utile alla crescita delle piante.
Anidride carbonica, acqua, terreno, luce del sole… sono tutti elementi che rendono la biomassa una fonte energetica rinnovabile, ampiamente disponibile.
Rientrano nel campo delle biomasse i vari tipi di pellets, la legna da ardere, il cippato, il mais, i cereali ed olii di colza o di girasole, e molti altri materiali organici analoghi.
Il ciclo delle biomasse per l’utilizzazione del calore
LE BIOMASSE COMUNEMENTE RIFERITE AL RISCALDAMENTO DEGLI AMBIENTI
Oramai da diversi anni tutti i sistemi di riscaldamento alimentati a biomasse hanno subito una considerevole innovazione tecnologica e hanno raggiunto dei livelli di prestazione, in termini di rendimento, comparabili a quelli degli impianti a gas.
Contestualmente a questa innovazione tecnologica, che trova riscontro in un mercato sempre crescente, i principali tipi di generatori termici a biomasse sono:
- Caldaie a pellets
- Caldaie a legna a fiamma inversa
- Caldaie a cippato di legna
In genere, per tutti questi tipi di generatori di calore, è possibile ottenere dei rendimenti di combustione fino al 90/92%.
Soprattutto per quanto riguarda i pellets, va sottolineato che i costi di gestione possono risultare inferiori anche di un 28/30 % rispetto ad una tradizionale caldaia a gas metano, per passare ad un 40/45% in meno rispetto al GPL e al Gasolio.
Il bilancio delle emissioni di CO2 si può ritenere “neutro” in quanto l’emissione di anidride carbonica delle biomasse durante la combustione è pari alla quantità che le stesse hanno assorbito durante il loro ciclo di vita (che avrebbero comunque disperso durante la decomposizione alla fine del ciclo di vita) .
VANTAGGI
1) Costi di gestione limitati e convenienti;
2) Dal momento che le biomasse costituiscono una fonte energetica primaria rinnovabile potremo avere la soddisfazione di non contribuire all’aggravarsi dell’ effetto serra; *
* Va sottolineato che il bilancio delle emissioni di anidride carbonica è ritenuto “neutro” in quanto l’emissione di anidride carbonica delle biomasse durante la combustione è pari alla quantità che le stesse hanno assorbito durante il loro ciclo di vita (che avrebbero comunque disperso durante la decomposizione naturale) .
SVANTAGGI
1) L’approvvigionamento: prendendo come esempio i pellets, è chiaro che i sacchi vanno stoccati manualmente, e una volta stoccati vanno caricati o manualmente o in maniera automatica se si acquista una caldaia con coclea automatizzata e relativo silo di stoccaggio;
2) Serve più spazio per l’impiantistica a differenza delle comuni caldaie a gas a causa delle dimensioni di ingombro di caldaia o stufa;
CONSIDERAZIONI
Come detto le biomasse sono considerate risorse energetiche rinnovabili e quindi, per definizione, inesauribili nel tempo. Aggiungiamo noi che possono definirsi tali purchè vengano impiegate in quantità non superiore alla capacità di rinnovamento biologico.
Ovvero se consumiamo 100 quintali di legna all’anno dovranno essere rimpiazzate nel territorio da analoga quantità.
Le nostre esigenze energetiche non possono gravare ulteriormente sulle problematiche della deforestazione del territorio.